In memoria di Giorgio Taborelli
Or che la cruda moira ha reciso
della tua vita il filo colorato
dalle mille lucenti trasparenze,
dono degli anni votati alla Bellezza,
quando tacita si è fatta alfin la mente,
di una cosa son certi i tuoi diletti:
che all’ultimo valico, là sull’abisso,
l’arte, la musica e la poesia
come ancelle l’onore abbian diviso
di sorreggerti le bianche braccia stanche
nell’ora grave in cui si spegne il cuore
affrancando il respiro dall’umano dolore
Nel fatale istante s’inginocchia il cielo
al tuo spirto cortese, all’intelligenza fine
e alla nobiltà del sentire…tu…
riservata natura d’antico cavaliere,
gentiluomo di specchiato valore.