Tra noi
sono sempre venute dopo
le parole.
Prima erano gli occhi
e il gesto,
ogni volta avaro e scarno
nel confessare il mistero.
Sì, perché uno sguardo
trafigge il vuoto
dei cortili abbandonati,
penetra i rovi
dei giardini incolti,
e alto sopra di noi s’invola
a illuminare noi
che siamo
passeggere storie
senza traccia.