a Carla B.
Sorridevi compresa al turbamento
delle mie parole, ch’erano le tue,
piegando i capelli al vento inesistente.
Sconosciuto l’affanno del respiro
sopra i gesti incerti del primo volo
nella follia struggente dei colori.
Esplodeva il cielo sull’ansia
e le paure del divenire adulti.
Noi contro il mondo
e il mondo dentro noi.
Dove sei ora? Che ne è stato
della nostra primavera?
Abito spesso nella nostalgia
di quella casa, in fondo a quella via,
dove ancora ostinati tigli
profumano oggi come allora.