Dalla quieta penombra della casa,
oltre la porta che dà sul giardino,
questa tersa luce, viva e chiara,
d’un novembre gentile, cosa rara.
Contro un cielo pallido d’azzurro
le rosseggianti foglie della vigna
mostrano al vento l’anima di sé
in chiazze d’oro e brune nervature.
Sul prato l’ombra del noce è netta,
mentre ligie pencolano dai rami,
dimentiche del tempo già tardivo,
le ultime foglie ballerine.
Vita che mi è toccata in sorte
non hai senso né bellezza alcuna
se non ci fosse lì persa nel sole
l’oscura faccia di quell’altra luna.